La struttura deve essere logica e facilmente scansionabile. Quando collaboriamo con partner per il link building, il primo controllo riguarda sempre la gerarchia delle pagine. Un sito con una struttura confusa perde valore in partenza, perché i motori di ricerca faticano a capire quali pagine meritano priorità.

Core Web Vitals non sono un optional nel 2025. Ho visto siti con ottimi backlink penalizzati perché impiegavano 6 secondi a caricare. Compressione immagini, lazy loading, minificazione CSS e JavaScript: questi aspetti tecnici fanno la differenza tra un link che porta valore e uno che non viene nemmeno considerato dai motori.

Dire che il sito è responsive non basta più. Devi verificare che ogni elemento funzioni perfettamente su dispositivi mobili, perché Google indicizza principalmente da mobile. Un menu che non si apre su smartphone o CTA nascoste su tablet possono vanificare mesi di lavoro sul link building.

Sembra banale, ma capita ancora di trovare siti in HTTP. Oltre alla sicurezza degli utenti, questo aspetto influenza direttamente la fiducia che Google attribuisce al tuo dominio. Nessuna strategia di link building seria può funzionare su un sito privo di certificato SSL valido.

Link rotti, redirect 301 mal configurati, errori 404 non gestiti. Questi problemi tecnici disperdono il link juice che dovresti accumulare. Prima di iniziare qualsiasi campagna di acquisizione link, verifichiamo sempre che il sito non abbia perdite di valore dovute a errori tecnici facilmente correggibili.

Questi file guidano i crawler nella scansione del tuo sito. Una sitemap aggiornata aiuta Google a scoprire rapidamente le nuove pagine verso cui punti i backlink. Il robots.txt deve permettere l'accesso alle risorse importanti e bloccare solo ciò che davvero non deve essere indicizzato.